Locandina Hotel sur la Lune
GIAN MARIA TOSATTI

L’Hôtel sur la Lune
un’opera per Space Metropoliz
progetto di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis
a cura di Silvia Litardi

Metropoliz, Via Prenestina, 913 – Roma
inaugurazione mercoledì 3 Agosto 2011, ore 18

Mercoledì 3 Agosto 2011 verrà inaugurata L’Hôtel sur la Lune, ultima installazione site-specific di Gian Maria Tosatti, un grande telescopio posto sul tetto dell’ex-salumificio Fiorucci per permettere a migranti e precari che lo abitano, di vedere la Luna. L’opera è stata ideata e realizzata nell’ambito del progetto artistico e filmico “Space Metropoliz” di Fabrizio Boni e Giorgio de Finis.
Dopo gli interventi di Cesare Pietroiusti, Francesco Sylos Labini, Cobol Pongide, Giangiacomo Gandolfi, Carmelo Colangelo, Francesco Careri, solo per citarne alcuni, Gian Maria Tosatti chiude il primo ciclo di appuntamenti “preparatori” e si apre il vero e proprio “cantiere” che da settembre si concentrerà sulla costruzione condivisa di Big Rocket, il grande razzo capace di portare i metropoliziani sulla Luna aprendo la strada all’era delle migrazioni “esoplanetarie”… alla ricerca di un mondo migliore.

L’Hôtel sur la Lune
“La diaspora terzomondista ci ha infine raggiunto, per ultima, dopo quella occidentale e poi quella sovietica, si è affacciata sulla fine del mondo in California e ora assieme a noi sente il bisogno profondamente umano di spostarsi ancora un po’ più in là, quasi che la Terra non fosse tonda e il millenario viaggio dei popoli verso un occidente, metafora di libertà, potesse non scontrarsi contro un pianeta che si è ristretto. Così ad uso dei rifugiati, dei clandestini, dei migranti urbani che la notte cercano rifugio negli scheletri industriali di un sogno di potenza abbandonato, ho voluto immaginare un grande telescopio, fatto con barili di petrolio, barattoli di tonno, scatole di pomodori pelati e altri oggetti di recupero che servisse a osservare la Luna, come frontiera ulteriore, come luogo ancora vergine da colonizzare, utopia in cui conservare il sogno di un altrove”.
Gian Maria Tosatti